L’interesse per lo sviluppo del dialogo processuale ha rappresentato il dna dell’Osservatorio sulla giustizia civile di Milano.
L’attività dell’Osservatorio di Milano si è, dalle sue origini, incentrata sul processo, quale momento di confronto e cooperazione per costruire un sistema giustizia efficiente, efficace e credibile.
Nel 2006, dopo una lunga serie di riunioni che hanno visto la partecipazione attiva di tutte le varie componenti (avvocati, magistrati e personale di cancelleria), è stato condiviso l’allegato “Protocollo per i processi civili”, sintesi sia di norme di comportamento, per assicurare la massima celerità e razionalità del contraddittorio, sia di prassi organizzative relative anche all’utilizzo dei sistemi informatici per assicurare una efficace gestione del processo. Il Protocollo ha avuto poi uno sviluppo, pure allegato, nel 2007, a seguito delle riforme del marzo 2006.
L’impegno non è mai cessato ed è sempre più sentita la necessità di avvicinare la “macchina” della giustizia alle esigenze di un processo che nelle norme e nella tecnologia è in continuo movimento e divenire.
Queste le idee guida su cui abbiamo nel tempo riflettuto:

  • centralità del dialogo parti/giudice nel processo, per trasformare il “contrasto” in un percorso comune teso all’accertamento preciso, rigoroso e completo del fatto
  • centralità dell’udienza, occasione irrinunciabile di confronto e di snodo, per liberare il processo da questioni (es. preliminari di rito e di merito) che lo appesantiscono inutilmente
  • utilità di una trattazione “concentrata”, possibile in particolare con la collaborazione di tirocinanti/stagisti, che permette al giudice fin dalla prima udienza di sollecitare il contraddittorio sulle questioni che meritano approfondimento e di formulare ipotesi conciliative, così favorendo da un lato soluzioni compositive della lite dall’altro un contraddittorio non dispersivo
  • centralità dell’istruttoria, momento fondamentale per la formazione del convincimento del giudice: la prassi di delega istruttoria ai GOT -nelle controversie nelle quali è fondamentale la percezione immediata della attendibilità del testimone- può portare ad una sentenza ingiusta
  • il ricorso alla CTU va calibrato rispetto alle effettive esigenze istruttorie, ne va evitato l’uso quale mezzo per giungere ad accordi conciliativi non collegati alle risultanze processuali
  • la compensazione delle spese va ricondotta alle ipotesi normative, la condanna per lite temeraria è istituto il cui utilizzo va incrementato, richiamando i principi di lealtà e collaborazione processuale
  • il processo telematico va visto come una risorsa e non come “gabbia” per l’attività difensiva, che non può essere limitata nella verbalizzazione di eccezioni e deduzioni e che non può subire lesioni da malfunzionamenti del sistema (vedi in tal senso l’allegato Protocollo PCT Ordine avvocati Milano/Tribunale approvato in questo mese di marzo 2016).”

Download:

OSS MILANO PROTOCOLLO PROCESSI CIVILI 2006

OSS MILANO SVILUPPO PROTOCOLLO 2006

OSSERVATORI ASS MILANO PROTOCOLLO PCT MILANO ORDINE TRIBUNALE 2016 – DOC