Nel gruppo famiglia e minori dell’Osservatorio milanese, formatosi nell’anno 2006 (dopo l’entrata in vigore della legge 54/06 “Disposizioni in materia di separazione dei genitori e affidamento condiviso dei figli” e delle nuove disposizioni processuali in materia di separazione e divorzio introdotte dalla legge 80/05) si sono spontaneamente riuniti i diversi operatori che operano nel distretto (magistrati della sezione famiglia e tutele del Tribunale ordinario; magistrati della sezione famiglia persona e minori della Corte di Appello, Magistrati Togati e Giudici Onorari del Tribunale per i minorenni nonché avvocati delle associazioni specialistiche e del libero foro) per cercare, attraverso un’elaborazione collettiva, di dare una risposta condivisa alle controverse tematiche.

Ciascuna delle componenti ha portato il proprio significativo punto di vista sulle concrete modalità di svolgimento, davanti agli uffici giudiziari milanesi, dei processi “viventi”. L’elaborazione è stata attuata partendo da punti di vista differenti ma non per questo contrapposti: l’approccio metodologico delle due professioni dell’avvocato e del magistrato ha infatti contribuito a sviluppare un sapere e una riflessione proficua nell’ottica di una effettiva tutela dei diritti.

Nell’ambito dei lavori del gruppo sono stati elaborati numerosi protocolli che contengono proposte volte a garantire alle parti l’effettiva tutela dei diritti e un processo dignitoso e di durata ragionevole (Protocollo per i procedimenti di separazione e divorzio – a seguito delle novità processuali introdotte dalla legge 80/06 – che contiene suggerimenti ed indicazioni finalizzati principalmente alla razionalizzazione dei tempi dell’udienza e all’effettiva celerità dei giudizi nonché indicazioni sull’individuazione delle spese cosidette straordinarie; Protocollo sull’ascolto del minore in ambito giudiziario – al quale hanno dato un prezioso ausilio alcuni esperti in scienze psicologiche e pedagogiche, giudici onorari presso il TM di Milano – ove si sono individuate e valorizzate, in via di condivisione da parte di tutti gli operatori , sia norme di comportamento sia prassi organizzative, volte ad individuare criteri interpretativi allo scopo di garantire che l’audizione del minore nel processo avvenga con modalità adeguate e rispettose della sua sensibilità, ispirate al principio della minima offensività e per assicurare al minore un’effettiva opportunità di esprimere i propri bisogni e desideri; Protocollo per i procedimenti ex artt.155-317 bis c.c.”e “ Protocollo per i procedimenti ex art. 250 e 269 c.c.” che contengono indicazioni mirate a favorire la fluidità del contradditorio e il suggerimento ai difensori delle parti di predisporre sin dall’inizio del procedimento idonea e completa documentazione a sostegno delle domande svolte; “linee guida avvocato/curatore del minore”)

Presso la sezione famiglia e minori della Corte di Appello si è creato un laboratorio, composto da magistrati e avvocati finalizzato a verificare il rapporto dialettico tra atti difensivi e provvedimenti del giudice, nella convinzione che l’individuazione dei punti nodali della controversia da parte degli atti difensivi (nonché l’adozione di alcuni accorgimenti costanti nella redazione di tali atti) consenta uno studio della causa meno dispersivo e la stesura di una motivazione per “punti” o tramite “rinvii”, nell’ambito del quale sono stati discussi ed elaborati alcuni atti seriali (ricorso in appello, comparsa di costituzione e risposta). Identica elaborazione è stata predisposta anche per gli atti di separazione, divorzio e affidamento dei figli.